LA NUOVA AGEZVOLAZIONE PER I PREMI PRODUTTIVITÀ

Tra le varie novità contenute all’interno della Legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197) è stata introdotta un’agevolazione sulla tassazione dei premi di produzione dei lavoratori dipendenti. In particolare, si tratta di una riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate a titolo di premi di produttività, di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa.

Grazie a questa nuova misura, i lavoratori dipendenti, esclusivamente afferenti al settore privato, potranno usufruire di questa tassazione agevolata entro il limite di 3.000 euro lordi annui; quest’ultimo tetto può però salire fino a 4.000 euro annui se l’azienda interessata coinvolge i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

Tale strumento agevolativo è stato previsto dall’attuale governo per incentivare le imprese ad investire nel proprio personale dipendente, andando a rafforzare il legame diretto tra lavoratore ed impresa attraverso l’impiego di un meccanismo remunerativo. A supporto di questa tesi pare necessario evidenziare infatti che la tassazione agevolata del 5% è prevista soltanto nel caso in cui:

  • Sia presente un accordo di secondo livello, aziendale o territoriale (l’esplicito richiamo alla contrattazione aziendale e territoriale esclude dall’agevolazione gli elementi retributivi premiali erogati sulla base dei CCNL di settore), di cui all’art. 51 del D.Lgs. n. 81/2015, all’interno del quale le parti contraenti stabiliscono dei parametri di produttività, qualità, efficienza ed innovazione che siano incrementali rispetto ad un periodo temporale di riferimento;
  • Al termine del periodo di maturazione del premio si deve poter rilevare il miglioramento di almeno uno degli indicatori concordati;
  • Il sopra citato accordo dovrà essere sottoscritto con ragionevole anticipo e comunque in un momento in cui non era ancor prevedibile il raggiungimento dell’incrementalità degli indicatori scelti rispetto al periodo di riferimento.

Da una parte dunque, i lavoratori sono sicuramente motivati da un’aspettativa di crescita economica individuale; allo stesso tempo però, grazie all’obbligatorietà del suddetto accordo di secondo livello, gli stessi lavoratori devono massimizzare le proprie prestazioni affinchè l’azienda migliori i suoi standard qualitativi e di efficienza, raggiungendo gli obiettivi contenuti nell’accordo. Gli interessi dei lavoratori e quelli della società convergono quindi verso un unico obiettivo che è quello della crescita e dello sviluppo di tutto il complesso aziendale.

Entrando nel merito del funzionamento tecnico dell’agevolazione ed in particolare dell’accordo di secondo livello, è necessario evidenziare che gli indicatori di performance che l’azienda dovrà migliorare affinchè i lavoratori possano beneficiare dell’agevolazione, possono essere relativi soltanto alla produttività, alla qualità, all’efficienza ed all’innovazione. L’ammontare esatto dei premi e gli annesi criteri di calcolo invece, possono variare da azienda ad azienda senza alcun limite quantitativo. Sia i primi che i secondi però, dovranno essere indicati per iscritto all’interno della contrattazione aziendale o territoriale.

Come evidenziato nella parte introduttiva, questa agevolazione è prevista fino ad un tetto massimo di 3.000 euro lordi annui per ciascuna azienda: il che significa dunque che, ad esempio, se nel corso del 2023 l’azienda eroga al lavoratore 5.000 euro a titolo di premio produzione soltanto i primi 3.000 euro beneficeranno della detassazione; i restanti 2.000 invece saranno normalmente soggetti ad aliquota IRPEF progressiva ed a contribuzione. Questo tetto massimo però può essere aumentato entro e non oltre 4.000 euro lordi annui, a patto che l’azienda interessata coinvolga i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. In tal senso, appare dunque necessario capire cosa intende il legislatore quando parla di coinvolgere i  lavoratori nell’organizzazione del lavoro. In base a quanto disposto dal comma 189 dell’articolo 1 della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, il coinvolgimento paritetico dei lavoratori è quello che avviene tramite l’adozione di schemi organizzativi aziendali, volti a coinvolgere direttamente ed attivamente i lavoratori nei processi di innovazione, di miglioramento delle prestazioni,  in termini di efficienza e produttività, e di miglioramento della qualità della vita e del lavoro.

Si evidenzia infine che per poter beneficiare della tassazione ridotta i lavoratori devono aver avuto nell’anno precedente a quello di percezione dei premi un reddito di lavoro dipendente non superiore ad 80.000 euro.

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